sabato 21 luglio 2007

Dolomiti e oltre..

Come tutte le nostre vacanze, anche questa escursione in montagna nel mese di luglio, anche se per pochi giorni, è stata viva e intensa…
La prima tappa, ci ha regalato belle emozioni: arrivare sullo Stelvio, a 2760 metri sul livello del mare, con la nostra ‘prode’ peugeottina, ci ha fatto pensare quanto sia meraviglioso guardare il mondo dall’alto. Per strada, gruppi di motociclisti sfrecciavano su per i pendii affrontando tornanti e curve a precipizio..e che strada! A guardarla sembra il nastro ‘a zig zag’ di un bel pacchetto regalo, il cui fiocco stà..in cima!
Uno spettacolo lo scenario naturale, dalle verdi vallate alle vette innevate che ti danno un senso di solitudine e di pulizia..L’aria fredda (di notte aveva nevicato! ) in piena estate ti fa capire che la montagna non guarda in faccia a nessuno ed è impietosa.
Muovendoci tra negozi di souvenir e facendo slalom tra le numerose moto posteggiate di centauri che arrivano da tutte le parti (Germania, Finlandia ecc) dell’Europa per affrontare un passo alpino avventuroso, tutto curve e tornanti, succulento per i viaggiatori delle due ruote, torniamo verso valle, superando anche vari camper di viaggiatori e salutando pure le mucche che si godono l’aria pura e i verdi prati ruminando tutto il giorno!
Dormiamo a Trafoi, sotto lo Stelvio, in una pensioncina modesta ma funzionale, dove di sera ci godiamo un lauto pasto e poi a nanna nei piumoni.
La notte è fresca, di giorno, invece, il termometro segna max 22°!
Si sta benissimo! Decidiamo di fare una puntatina anche a Livigno, dove, allettati dal regime extradoganale, compriamo generi alimentari a prezzi convenientissimi: imperdibile la bresaola della Valtellina, la polenta Lavagna (con il cervo è sublime!) e il formaggio Taleggio (puzza un po’, ma vale la pena).
Qui, anche d’estate non mancano le zone ricreative: le piste di sci diventano piste per gommoni da cui puoi scendere a valle al grido di Yabadabaduuuuu! Franz si è divertito un mondo! Peccato che gli adulti non possano accedervi. Ma almeno qui sanno proporre cose semplici e divertenti sfruttando le cose che già possiedono e per nulla invasive nella natura.
La Svizzera è a pochi chilometri e così puntiamo in direzione di Sankt Moritz.
Un posto incantevole ( per Rox), tranquillo, mitigato da un grande lago e da una bella passeggiata, dove ti muovi tra stradine pittoresche e vetrine di negozi che espongono prezzi da capogiro (non meno di 1.000 €) per qualsiasi articolo! Proibitivo! Anche se le pasticcerie sono una forte tentazione: pasticcini decorati e cioccolate di ogni tipo ti obbligano, se non altro, ad entrare per ammirare!
Nei bar ti danno il resto in franchi e ti senti dire “qui siamo in Svizzera, paghi in euro, ma noi ti diamo i franchi!” Max e Franz vogliono andarsene al piu’ presto, a loro Sankt Moritz non piace per niente.
Per dire il vero, anche se la cittadina è graziosa, il breve soggiorno un po’ meno: toccata e fuga! Al ritorno, affidandoci come sempre al prezioso navigatore satellitare, per tornare in Italia prendiamo la strada verso il Passo Umbraill: inizialmente il percorso è molto suggestivo : curve, tornanti poi, in mezzo ad alberi altissimi, diventano sempre piu’ numerosi man mano che si sale, finchè, dopo circa venti minuti ci ritroviamo in mezzo ad una valle ghiaiosa e quasi minacciosa, dove ha inizio un pezzo di sterrata che si inerpica su per una strada sconnessa e senza alcun tipo di protezione.


Max e la peugeottina procedono con disinvoltura e sicurezza, ma… per un bel pezzo, restiamo senza parole: il paesaggio è affascinante, ma niente parapetti! E ci stiamo inerpicando sempre piu’ in alto! Finchè, dopo attimi di nervosismo e di tensione, perché non eravamo certi di dove saremmo sbucati, eccoci arrivati al confine, nei pressi dello Stelvio! In quel momento la vista della montagna ci rassicura e ci dà un senso di liberazione da una specie di incubo. In pratica, invece di portarci per la strada a valle, il navigatore ci ha fatto intraprendere il percorso ‘piu’ breve’ secondo lui! Ma non certo il piu’ veloce.
Un’esperienza che ci ha regalato qualche brivido di emozione e che ci ha fatto capire che oltre all'apparente efficienza, agli svizzeri non importa della manutenzione e sicurezza delle strade. Meglio affrontare le strade di casa nostra! Ci resta il tempo anche per fare qualche passeggiata vicino al torrente impetuoso che scorre vicino alla pensioncina: il rumore dell’acqua che scorre è così assordante che si sente anche di notte!
Ci lasciamo affascinare dalle moltissime pietre che si trovano tutte attorno e in acqua, dalle forme piu’ bizzarre e strane, con i colori e le caratteristiche tipiche delle pietre dolomitiche: praticamente ce ne andiamo con le mani tutte occupate da quei preziosi souvenir ( che dopo accurata pulizia e bollitura, finiranno nei ns acquari.
Ancora un bel, carissimo ricordo delle splendide Dolomiti.
Veniamo poi a sapere che da quelle parti si aggira un orso chiamato “Gigi 3°”. E li attorno sono lievemente preoccupati! Pare che uno sia stato catturato poco tempo fa e portato nel Parco dell’Adamello.
Ma se lo incontri, che fai? Scappi in discesa o ti distendi a terra?
Forse, è meglio non avere questo piacere!

Rofi
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